domenica, Ottobre 6, 2024
 
Recensioni

1993, RECENSIONE DELLA TERZA E QUARTA PUNTATA

 
 

La recensione del terzo e quarto episodio della serie tv diretta da Giuseppe Gagliardi e interpretata da Stefano Accorsi.

 

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Come sempre avvincenti, la terza e la quarta puntata della fiction 1993, caratterizzate però da una certa aria di cupezza, a partire dall’inizio, con l’attentato di Via Fauro, per continuare con il suicidio in carcere, con la testa in un sacchetto di plastica, di Gabriele Cagliari, presidente dell’Eni, fino alla conclusione con il suicidio del noto imprenditore della chimica, Raul Gardini, trovato morto con un colpo di pistola alla tempia, la mattina in cui doveva essere interrogato in Procura.

 

I PERSONAGGI:

LEONARDO NOTTE, inizialmente sempre più vicino al passaggio dal semplice entourage, al cerchio magico di Silvio Berlusconi, ancora indeciso se tentare o meno il salto in politica, nonostante le pressioni continue, e fruttuose di Notte, che diventerà grande amico con il Cavaliere, tanto da visitare assieme a lui il mausoleo di Arcore. Qui, Berlusconi avrebbe voluto seppellirci sia la sua persona che i suoi amici. Difatti, erano stati già approntati loculi di Confalonieri, Dell’Utri, Previti e Notte, sempre più uomo di fiducia di Silvio, che lo considerava il candidato ideale per l’eventuale forza politica che sarebbe scesa in campo. Questo fin quando non viene ritrovato il cadavere di Rocco Venturi, un poliziotto che nella fiction 1992, lavorava con la squadra di Di Pietro ma che ha sempre nascosto la sua vera vita. Venturi, ammazzato da Leonardo Notte, era stato sepolto da quest’ultimo nel cantiere della famiglia Mainaghi, ma, una volta riaperte le indagini, successivamente alla macabra scoperta, questi verrà accusato da uno spacciatore di essere l’assassino, e verrà arrestato. In carcere Notte verrà avvicinato dall’avvocato di Bibi Mainaghi per uno scambio di “favori”, che permetterebbe al pubblicitario di uscire dal carcere (“La colpa se la prendono altri”). Leo inizialmente rifiuta, poi, per non abbandonare la figlia Viola, si convince.

 
 

PIETRO BOSCO, inizialmente lo si vede al capezzale del suo “scopritore” Bortolotti, finito in coma, e fortunatamente salvatosi, dopo aver tentato il suicidio perché ricattato da un transessuale, al quale Bosco offre ospitalità in casa propria, dopo aver saputo che era a sua volta minacciata dal suo protettore. Questo fin quando, un giorno, Bortolotti, ristabilitosi ed eletto al consiglio comunale di Milano con Formentini sindaco, non nota il transessuale in casa di Pietro, scatenando un putiferio, che culmina in una discussione accesa nell’ufficio del leader leghista Umberto Bossi, davanti al Senatùr. Nel mezzo, Bosco scopre che la commissione di vigilanza ha molto meno potere di quello che lui credeva, e, consigliato dal vicino di casa democristiano, Gaetano Nobile, inizia a frequentare i salotti della nobiltà decadente, con la speranza di riuscire a convincervi anche Bossi.

VERONICA CASTELLO, è praticamente ossessionata dal fantasma di Mainaghi senior, suo amante e protettore, che vede ovunque. Preoccupata dalla possibilità di non essere la prima ballerina del programma “Vamos a bailar”, Veronica è disposta a tutto, anche ad avere un rapporto sessuale con un dirigente RAI. Ma una volta ottenuto quello che voleva, ecco scoppiare lo scandalo, che vede Veronica pronta a finire sulle pagine dei giornali con degli scatti privati che la riguardano e che la vedono fare del sesso orale ad un uomo. Lei, però, per evitare che la pubblicazione avvenga propone al direttore del giornale, che accetta, un libro confessione.

GIULIA CASTELLO, cronista d’assalto, pronta anch’essa a tutto per mantenere il proprio compito di cronista che segue la Procura di Milano, anche a masturbare un collaboratore di Antonio Di Pietro, Scaglia, con il quale si frequenta, pur di ottenere i verbali dell’interrogatorio di Giuseppe Garofano.

   

LUCA PASTORE, inizialmente, per la felicità della sua fidanzata, aveva deciso di mettere da parte il sentimento di vendetta. Ma spostato a Roma, incaricato da Di Pietro di collaborare con la Procura della Capitale, tramite con quella di Milano, riprende questa sete di giustizia, che lo vede accelerare sulle indagini riguardanti la Sanità. Nel mentre si è occupato dell’arresto eccellente di Leonardo Notte, colpevole dell’omicidio del collega di Pastore, Rocco Venturi.

BIBI MAINAGHI, alle prese con collaboratori poco raccomandabili, che gravitano intorno a lei e a suo fratello Zeno, è disposta a tutto pur proteggere quest’ultimo, la cui presenza, mette a repentaglio gli intrecci poco chiari e gli affari che tali persone portano avanti. Questo perché Zeno, fuori controllo per via della dipendenza dalle droghe, potrebbe rivelare i segreti all’esterno.

 

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TRAILER |1993

 

 

 

 

 
 
Alessandro Nardelli
Alessandro Nardelli, laureato alla specialistica in Sociologia e Ricerca Sociale, e sono un giornalista iscritto nell’Elenco Pubblicisti presso l’Ordine dei Giornalisti Consiglio Regionale della Puglia. Attualmente sono Capo Ufficio Stampa presso la Nardelli Press Office e vicedirettore presso la testata Italia Notizie. Sono appassionato al cinema italiano, in particolare preferisco i film di Nanni Moretti, di Paolo Sorrentino e Ferzan Özpetek. Come attori, i miei preferiti sono Toni Servillo e Stefano Accorsi. Per me il cinema dev'essere espressività, coinvolgimento e l'attore deve avere la capacità di permettere a chi lo guarda, di immedesimarsi nel personaggio, in una continua diffusione di emozioni e sensazioni che renda quell'opera indimenticabile nel suo genere.
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