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ALESSANDRO PONDI IN ESCLUSIVA SU iMOVIEZ MAGAZINE

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Il regista e sceneggiatore Alessando Pondi intervistato da Mauro Cerminara ci parla del suo nuovo film “Tutta un’altra vita”.

 

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Buongiorno Alessandro e benvenuto su iMOVIEZ, c’è grande curiosità sul tuo nuovo film “Tutta un’ altra vita”, ci puoi accennarre qualcosa?
Tutta un’ altra vita è il mio secondo film come regista, con un cast molto importante Enrico Brignano, Paola Minaccioni, Ilaria Spada, Giorgio Colangeli, Paolo Sassanelli è una comedia all’ italiana che riprende lo stile delle vecchie commedie dolci-amare degli anni sessanta, con un Brignano un po sordiano con un personaggio un po alla Alberto Sordi. La storia parla di un tassista insoddisfatto della propria vita che ha 50 anni fa un’analisi della propria vita, una moglie che forse non ama più, due figli che non vede quasi mai e la consapevolezza che a 50 anni sia difficile cambiare la propria esistenza. Un giorno una coppia di signori danarosi salgono sul suo taxi per andare in aeroporto e partire per una settimana alle Maldive, per puro caso dimenticano le chiavi della loro villa da favola sul sedile del suo taxi, lui sa che dovrà tornare a riprenderli dopo una settimana e quindi decide di prendere una pausa dalla sua vita ed entrare in quella villa. Inizia così una commedia degli equivoci, una commedia della possibilità, una commedia del grande cambiamento che lo porterà a costruire una nuova vita nella quale conoscerà anche una ragazza molto più giovane di cui s’innamorerà, e quindi ci saà anche il tema dell’amore, del nuovo nnamoramento del cinquantenne.

Cosa ha ispirato la sceneggiatura di Tutta un’altra vita?
Guardadomi attorno mi sono accorto che molte persone non sono soddiftatte della propria vita, di ciò che hanno fatto forse anche per via delle problematiche di un paese che affronta mille difficoltà. E quindi sognare di cominciare  d’accapo anche per un tempo determinata è un esercizio molto divertente e stimolante.

Quando ha inizio la tua carriera?
Ho iniziato da giovanissimo a vent’anni ideando una soap opera per RaiDue dal titolo Cuori Rubati, proseguendo poi a scrivere per il teatro , per il cinema e per la televisione. Ho ideato il Commissario Manara, ho scritto Don Matteo, ho scritto film per la tv come  Trilussa e K2. Tanti i film per il cinema molti di grande successo come Natale a Bewerly Hills,  Natale in Sud Africa  prodotti da De Lauretiis giusto per citarne alcuni. Ormai sono 25 anni che faccio questo mestiere, ho iniziato come sceneggiatore, poi sono innamorato sempre di più della messa in scena e della regia, anche perchè mi accorgevo che spesso i registi cambiavano qualcosa delle mie sceneggiature, cambiavano il finale, modificavano i personaggi e allora mi sono detto, perchè non provare a scrivere e dirigere un film?  Così è nata l’idea di girare Chi m’ha visto, è stata un’ esperienza coì stimolante che ho successivamte pensato ad una seconda opera. Da li è iniziata la mia carriera da regista.

A che cosa ti ispiri quando scrivi i tuoi personaggi?
Mi ispiro alla vita. Sono un grande osservatore. Il mio maestro Luciano Vincenzoni diceva che l’ispirazione più grande te la da la realtà. Osservo molto quando sono in giro per le strade, amo viaggiare in metropolitana o sugli autobus. Osservo la gente, i loro volti, i loro comportamenti, i loro pregi, i loro difetti. Credo che sia fondamentale essere autori del proprio tempo.

 
 

iMOVIEZ è noto per la sua attenzione verso il cinema indipendente, qual’è il tuo rapporto col mondo indie?
Sono molto vicino al cinema indipendente, credo che il cinema indipendente sia l’espressione più vera, dove viene premiata l’ idea, visto che spesso anche con pochi mezzi, si riesce a creare film che riscuotono un enorme consenso di pubblico e critica. Personalmente ho scritto tanti film indipendenti, l’ultimo dei quali è Rapiscimi per la regia di Gianluca Gargano scritto con il mio co-sceneggiatore Paolo Logli. In italia i film partono per essere tutti più o meno indipendenti, strada facendo capita che produttori si aggiungono al progetto.

Un consiglio per coloro che vogliono intraprendere la carriera degli attori.
Il consiglio migliore che posso dare è sicuramente quello di studiare tanto, ed essere preparati su più fronti. Nel mio primo film Chi m’ha visto denuncio proprio questa condizione, oggi tanti vogliono fare gli attori senza avere alle spalle un bagaglio di esperienza e senza neanche aver fatto scuole, ma semplicemente perchè sono usciti da un reality e si trovano catapultati in un mondo che non conoscono.  Quando si ha la possibiltà di fare un mestiere bello come quello dell’attore è bene si arrivi preparati. Ma anche frequentare persone che condividano la stessa passione, ed insieme iniziare un percorso che poi li possa portare ad acquisire esperienza.

Spazi dalla commedia dai film storici, ai noir c’è qualche genere in particolare che vorresti trattare?
Il mio sogno sarebbe scrivere un western, in Italia ormai non se ne fanno più da molti anni, Da buon sceneggiatore, come primo mestiere mi piacerebbe molto cimentarmi su nuovi territori.

   

Progetti per il futuro?
Di progetti c’è ne sono tanti, sto iniziando a scrivere il mio prossimo film, ma è ancora molto presto per parlarne. Di progetti in partenza invece c’è una commedia molto divertente che ho scritto per un caro amico che è Umberto Carteni le cui riprese inizieranno ad ottobre tra l’italia e las vegas e poi un noir che ho scritto per un caro amico e tantialtri progetti cinematografici. Mi piace molto lavorare con altri registi come sceneggiatore che è un mestiere che continuo ad amare tantissimo.

Grazie Alessandro, a presto sulle pagine di iMOVEZ Magazine.
Grazie a voi per la chiacchierata ed un grosso saluto a tutti i vostri lettori.

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Trailer Tutta un’altra vita

 
 
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