Una comunità intera attorno ad un grande progetto di cinema e integrazione: questo potrebbe essere il sottotitolo del progetto “Hua Pi… Non puoi sfuggirle”.Fabio Fox Gariani, regista, sceneggiatore e docente di cinematografia è il creatore di un’opera che ha richiesto capacità di scrittura, ricerca storica e organizzazione produttiva.La storia della Hua Pi (la donna volpe) è fortemente radicata nella tradizione popolare cinese. Gariani e la 422 webcast – casa di produzione milanese – hanno riletto e inserito questa antica e spaventosa fiaba nella Milano dei giorni nostri.
Il regista, con il sapiente aiuto di collaboratori italiani e cinesi, è riuscito a riunire una troupe multiculturale realizzando un prodotto innovativo e di alto livello professionale. Nel cast tecnico emerge anche la preziosa presenza di Laura Laciniati, prestigioso nome internazionale (vedi la sua esperienza in Walking Dead) nel mondo degli effetti speciali e del Make-up.Le attrici protagoniste, Shuyi Hu e Nancy Tang, al loro esordio davanti alla macchina da presa, hanno creduto fermamente nel progetto: accompagnate sin dai primi ciak da Gariani si sono calate perfettamente nella parte, la Hu nei panni della giovane LinLin e la Tang nei panni della orrorifica creatura “Hua Pi”.
Il progetto “Hua Pi. Non puoi sfuggirle…” è l’apripista di un’opera più grande: “Asian Horror, sei incubi, sei storie”. L’integrazione sul set è solo il preambolo per una interessante diffusione di tradizioni e conoscenze sulle leggende popolari cinesi, non solo per i curiosi e gli appassionati, ma per le stesse nuove generazioni di cinesi: un’opportunità di rivedere e reinterpretare trame e personaggi filtrati attraverso la cupa lente dell’horror. Rivela Roberto Iannetti, supervisore alla produzione: “Hua Pi sarà proiettato in numerosi festival e concorsi internazionali, con l’orgoglio di essere l’unico progetto horror italiano ad aver partecipato all’International Movie Trailer Festival di San Francisco, dove ha riscosso sin da subito molti consensi online e sui profili social”.