Dino Strano (Pio Bisanti) è un criminale appena evaso dal carcere che cerca di vendicarsi del fratello Gianni (Gianni Dei). Anni addietro quest’ultimo lo tradì arricchendosi con i proventi di una rapina il cui bottino non fu mai spartito. Dino, ferito dopo una sparatoria, incarica tre amici di consegnare la sua auto ad alcuni misteriosi personaggi che si trovano in una villa sperduta in un bosco. All’interno del portabagagli si trova la figlia di Gianni rapita da Dino che, secondo i suoi piani, dovrà essere sacrificata per potersi così vendicare del fraterno sgarro. Gli allegri compari dell’evaso, guidati da Charlie (Stefano Boni), una volta appurato che la villa è la location di truci riti satanici, si pentono della consegna e cercano di salvare la sventurata ragazza. Il compito sarà reso arduo da una potente strega (Barbara Puccini) e da un malvagio mostro.Girato in bianco e nero, probabilmente con una telecamera digitale compatta e con un budeget ridottissimo , I Love You Like a Twist mostra alcune cose molto apprezzabili. Buono il montaggio, abbastanza stringente, e apprezzabile nel complesso la recitazione, ma il vero colpo di scena del film è la comparsa nel finale di Gianni Dei, icona di decenni dell’exploitation italiana. La sceneggiatura di Valentina Vannelli è apprezzabile sia nei dialoghi che nella scansione dei fatti, ma che si perde in citazioni tarantinesche che ne snaturano l’iniziale originalità . Tecnicamente non mancano i difetti, com’è forse inevitabile, Certi episodi apertamente parodistici – come quello del cinese – non funzionano del tutto, e le citazioni di altri film di genere rendono il film fin troppo scontato. E’ quasi inutile affermare di come il film, la narrazione, i continui stravolgimenti, la realizzazione tecnica presentino delle lacune tali dovute soprattutto all’amatorialità del tutto.
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