Registi

INTERVISTA A SIMONE ALBANO

Un viaggio speciale: Simone Albano e l'ultima puntata della sua "Road"

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Una miniserie di 8 puntate. un esperimento “speciale”.

 

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Simone Albano, classe 1990, frequenta la Roma Film Academy dove si specializza come regista. In seguito, si trasferisce in Australia dove rimane per circa due anni. Prima di rientrare in Italia gira un cortometraggio dal titolo “Something about you”: una dedica a Melbourne, la città che lo aveva ospitato per due anni. Grazie a quest’ultimo cortometraggio, Simone vince il premio per la migliore sceneggiatura e arriva in finale all’Hollywood Screenings aggiudicandosi la nomination al “Los Angeles Film Festival” e molti altri importanti riconoscimenti.

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Tra i numerosi traguardi nella carriera di Simone non si può evitare di menzionare la selezione in un festival di Los Angeles, dove si trasferisce tre anni fa per studiare alla New York Film Academy di L.A, grazie ad una borsa di studio vinta tramite la regione Lazio. Finita questa breve ed intensa esperienza con l’estero, Simone rientra in Italia dove lavora su progetti e intraprende collaborazioni con nomi noti del panorama musicale e cinematografico. Nel 2019 si ritrova ancora una volta su uno dei set più importanti d’Italia, nelle vesti di segretario di produzione: “Romulus” di Matteo Rovere.

Nella primavera del 2020 Simone compone una storia a puntate intitolata, appunto, Road. Noi della redazione di iMOVIEZ Magazine siamo andati a fare due chiacchiere con lui subito dopo l’uscita dell’ultimo episodio…

 
 

Simone, cosa succede in questo ottavo episodio?
In questo ultimo episodio rispondo alla domanda posta nel primo episodio, ossia “Cosa ci faccio in una caverna con due sconosciuti”. Bene, dopo aver percorso oltre 4000 km in bici, finalmente chiudo questo viaggio inaspettato e rientro in italia con un bagaglio di esperienza che mi ha portato ad essere la persona che sono ora.

“Imprevisti” è il titolo della puntata. Un viaggio è fatto per metà di aspettative e per metà di imprevisti. Quale prevale a tuo dire qui?
Rimango fedele alla mia idea, io mi lego molto agli imprevisti in un viaggio. Sono una persona a cui piace programmare, solitamente quando viaggio mi prefisso delle mete e mi creo un itinerario, ma…Amo andare fuori rotta, scoprire e quindi vivere gli imprevisti.

   

Il 16 aprile del 2014 segna una data importante, la fine dell’impresa. Quanta emozione portò con sè questa conclusione?
Tutti gli uomini e le donne che parteciparono a questa “Challenge”, si abbracciarono ci furono delle lacrime e io soltanto giorni dopo realizzai il significato vero di quell’impresa.

L’immagine più bella del percorso secondo te è….
Uluru all’alba, verso le 5 del mattino. Nel primo ed ultimo episodio c’è un frame che racchiude questa immagine. Se devo pensare a quel viaggio a quel percorso, mi viene in mente “Eyes Rock” vista all’alba…una bellezza rara, una cosa bellissima che sarà difficile rivedere dal vivo.

E’ sempre triste quando un viaggio finisce. Cosa ne pensi?
Penso che purtroppo sia vero. Vorrei poter dire diversamente, magari trovare delle parole che invece dicano il contrario. Ma la verità è che quando un viaggio finisce si è tristi…L’unica gioia che in quel momento può aiutarti è sapere che appena finisce un viaggio, ne inizia subito un altro.

 

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Roberta Nardi
the authorRoberta Nardi
Alle spalle una laurea quinquennale in Giurisprudenza, un diploma post-laurea in professioni Legali ed un Master di specializzazione in Digital Marketing & Social Media Communication all'Università LUISS. Roberta Nardi è giornalista pubblicista dal 2013 ed opera sul territorio nazionale come ufficio stampa e organizzazione eventi. E' stata direttore di riviste di legge, cultura e informazione Ha ideato e condotto il format Tv #tralerighe su reti locali; è inviata di Sky BLU 940, è attualmente presentatrice del programma Rec 360, una trasmissione in onda a livello regionale e nazionale. Lavora inoltre come Social Media Manager. E' caporedattore di iMOVIEZ Magazine da Aprile 2017
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