Premio Vincenzo Crocitti

INTERVISTA AD ANDREA BONELLA

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Continuano le nostre interviste ai protagonisti del premio Vincenzo Crocitti , è la volta di Andrea Bonella.

 

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Ciao Andrea e benvenuto si iMOVIEZ Magazine, raccontaci chi sei.
(ride) Sempre difficile rispondere. siamo uno nessuno e centomila. sono romano. determinato a raggiungere la mia meta, ma sono anche un sognatore e dato che le due cose possono essere in antitesi direi che sono anche un contraddittorio, di natura. contraddico e quindi sono. nella vita sono spumeggiante e fin troppo energico, ma poi ho i miei momenti in cui ho bisogno di stare nel mio mondo…anzi, mi correggo: a volte sto bene in mezzo agli altri anche se sembra che sono per i fatti miei, basta che gli altri ci siano – sono il segno dei pesci e l’ascendente in saggittario che convivono in me. sono anche un tradizionalista: amo la famiglia, le rimpatriate, vado letteralmente matto per una partita a poker con gli amici, le mie giornate al mare rigorosamente vicino roma – sabaudia o fregene fra tutte – una passeggiata in centro. tradizionalismo che adotto anche negli ideali lavorativi: adoro il cinema e lo spettacolo italiano del dopoguerra, ma è appunto un ideale: a dire di altri avrei uno stile recitativo piuttosto moderno, quindi è più l’ambiente di quell’epoca che mi affascina; io sono uno che quando ha visto ‘il sorpasso’ e ‘la dolce vita’ ci è rimasto sotto: vado in visibilio per le macchine sportive, anche quelle di oggi, mentre non amo particolarmente la sciatteria. non costruisco ossessivamente una immagine, ma ci penso: mi vesto in modo curato, alterno il classico col casual. e sono contento perché tutto questo mi piace. e anche il senso della memoria, se la adatti intelligentemente all’evoluzione di oggi, è un valore. infine, vorrei avere accanto una donna materna e con senso pratico, diversa da me, magari un po’ terragna, ma al tempo stesso molto femminile. e poi cosa aggiungere? faccio gli sport: tanta palestra, il nuoto l’estate, voglio ancora fare un milione di cose – vorrei avvicinarmi al beach volley – e mi mancano molto le settimane bianche. leggo molto, pochi autori e quasi sempre italiani. ho una componente istrionica e una più crepuscolare. e posso essere anche pigro. ma ora mi fermo sennò vado avanti ad oltranza.

Qual’è sttato il tuo percorso professionale?
dopo una laurea in lettere indirizzo cinema a roma III, che ho preso in tempi veloci, ho studiato alla scuola del teatro stabile di genova entrando al II anno. è un linguaggio recitativo, quello di genova, unico in italia nella sua bellezza, ma non sempre spendibile in tutti i contesti teatrali italiani, me ne sono accorto negli anni. diverso è stato per l’audiovisivo, in cui questa particolarità mi è sembrato che non ci sia. a genova ho lavorato con massimo mesciulam e marco sciaccaluga, poi fuori di lì con enrico maria lamanna, giuliano vasilicò e con guglielmo guidi – con cui abbiamo messo in scena due testi di Robert farquhar – e con virginia alessandri. nelle fiction ho iniziato con ‘distretto di polizia 9’ e ‘un medico in famiglia 6’. recentemente sono stato in onda nel ruolo di mike bongiorno a lascia o raddoppia ne ‘il paradiso delle signore 2’, per la regia di riccardo mosca e monica vullo. nel cinema, ho preso parte a produzioni indipendenti. amo molto i cortometraggi, con uno, ‘l’amore incompreso’, incentrato sul tema della disabilità, ho vinto un premio a lisbona come attore più votato dal pubblico. è una piccola soddisfazione. cercando di diversificare mi accosto anche alle web serie – perché dalla tecnologia non si può trascendere – oppure alla radiofonia: ho interpretato sceneggiati radiofonici quando esisteva rai international, ma continuo a collaborare in rai perché attualmente sono impegnato su radio rai kids. faccio le pubblicità quando capita e mi piacerebbe realizzare una commedia musicale tutta italiana, sullo stampo di garinei e giovannini. ma il mio pallino rimane il cinema. una cosa per volta.

Perhè scegliere di farel’attore?
risponderei che era l’unica cosa da fare. oppure banalmente che ho iniziato con la recitina alle elementari o in parrocchia o agli scout, e mi fa una tenerezza infinita tutto questo. allora consideriamolo detto, ma rettificando che passavo le ore a giocare col teatrino dei burattini e quello delle marionette. ma nello stesso tempo erano gli attori italiani veri, da sordi a gassman, che mi hanno fatto venire voglia di fare l’attore. da piccolo parlavo per ore in dialetto romano facendo arrabbiare mio padre (ride), perché volevo interpretare un personaggio. poi anni dopo ho fatto mike bongiorno, un torinese americano, e la cosa mi fa strano, che fa anche rima. al liceo c’era il corso di teatro, mi convinsi. dopo un paio d’anni di ripensamenti mi accorgevo che già all’università frequentavo l’ambiente dello spettacolo. potrei dire che sono atipico nel non avere un vero e proprio battesimo, in fondo. pensai. ‘il tempo fugge, la monotonia mi annoia’. ed eccomi qui.

In quale ruolo ti sei sentito piu’ vicino al tuo modo di essere?
difficilissimo rispondere. direi nessuno. non perché i ruoli che ho fatto non mi piacciano, ma perché secondo me nessun ruolo ci corrisponde, ed è giusto che sia così. secondo me bisogna trasformarsi, anche senza truccarsi o farlo fisicamente. faccio un esempio: nella commedia di farquhar, ‘bad jazz’, che è andato in scena alla rassegna trend, interpreto ben, il fidanzato della protagonista. mi piace da morire questo personaggio, per il suo sarcasmo, perché ha i piedi radicati in terra, è concreto, anche se purtroppo geloso. ci sono degli aspetti che mi corrispondono ma è vero anche il contrario. allora prendo il personaggio, lo studio con un percorso, e seguendo le indicazioni registiche lo faccio, senza troppe domande, oppure me le faccio dentro di me e le risolvo in breve. non amo il teatro come luogo delle domande, e di questo il regista tipo di prosa potrebbe volermene male (ride). sia in teatro che nell’audiovisivo mi sento vicinissimo ai personaggi con la parlata romana, ma non so se è più una mia deformazione, pur essendo romano. un personaggio fatto a genova anni fa, in ‘un posto luminoso chiamato giorno’ di kushner, era timido e intellettuale; non amo questo genere di personaggi ma effettivamente poteva somigliarmi a come ero allora. nel film di fantascienza ‘magia saracena’, destinato ai ragazzi, ero un carcerato confuso ma testa calda. forse non ho tali caratteristiche ma certo mi è piaciuto. credo che la cosa più importante, quando si è attori, sia di essere quella cosa lì. poi nel mostrarsi nella vita pubblica, che è tutta un’altra cosa, mi piacerebbe essere vicino alla gente, se popolare vuol dire questo.

 
 

Premio ‘Vincenzo Crocitti’, la tua prima impressione.
ottima. ero venuto ad assistere alla premiazione l’anno prima. alcune cose forse non accadono per caso: sia in quella edizione che nella mia c’erano persone dell’ambiente che conoscevo, e quando accade questo io divento un entusiasta. sia l’organizzazione che l’atmosfera sono stupende, si respira un’aria molto serena, molta eleganza e un po’ di divertimento, che non guasta mai. trovo giustissimo che questo premio sia dedicato a vincenzo, persona molto umana e di grande simpatia: io lo ho conosciuto, gli piaceva scherzare ed era pieno di vita. era un romano vero. peccato che se ne sia andato così presto. avrebbe potuto lavorare ancora moltissimo.

Ti aspettavi questo riconoscimento cosi’ importante?
sinceramente no. ho inviato la mia proposta per gioco. non so neanche cosa ha colpito particolarmente fra le mie attività. ma sono profondamente grato al promotore francesco Fiumarella e naturalmente a vincenzo.

Progetti per il futuro?
ho preso parte a due progetti web e ad un film per sky che devono ancora uscire. per il momento mi sto guardando intorno, in primavera riinizierò a collaborare come interprete radiofonico per rai kids e come tutti i miei colleghi sto facendo provini. per il teatro, credo nella prossima stagione.

   

Un saluto ai lettori di iMOVIEZ Magazine.
un saluto caloroso a voi che mi avete intervistato con attenzione, e anche a tutti gli attori e appassionati che seguono la vostra rivista online e sono sempre più numerosi.

 

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Premio Vincenzo Crocitti Official

 

 

 

 

 
 
Arianna Valentini
the authorArianna Valentini
Direttore Editoriale
Arianna Valentini, attrice professionista, doppiatrice, presentatrice di eventi Moda e Festival. Conduttrice, giornalista e volto ufficiale di Web Tv Studios, dal 2015 conduce numerosi programmi radiofonici in diretta nazionale sulle radio " RCB Radio per Passione " e " Radio System Network ". Collabora in qualità di conduttrice e giornalista in numerosi di programma televisivi. Modella e testimonial di Brand Nazionali ed Internazionali , da Aprile 2017 è direttore editoriale di iMOVIEZ Magazine.
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