Un gruppo di tre ragazzi italiani dell’alta borghesia romana e due ragazze straniere conosciute la sera prima, si recano in macchina nelle campagne un tempo teatro della rivolta dei gladiatori, alla ricerca di un rave party. Ma il rave non c’è e le intenzioni dei tre ragazzi potrebbero non essere così amichevoli come le ragazze speravano. Non è che l’inizio di un incubo allucinante di sopraffazione, violenza e morte che infesta il presente ma arriva dal passato. Brutale incursione nel cinema horror indipendente italiano, questo “Morituris”, opera prima di Raffaele Picchio che ci regala 80 minuti di atmosfera nichilista ed opprimente. Seguendo una sceneggiatura diretta, priva di fronzoli, ma comunque efficace ad opera di Gianluigi Perrone, il film vede il solito gruppo di giovani che , nel corso della vicenda non si rivela per nulla piacevole e benintenzionato, accanirsi attraverso torture psicologiche e sessuali contro una coppia di ragazze straniere. Il bosco, scelto dai delinquenti come luogo del crimine, non si rivelerà però mossa azzeccata. Antichi spiriti, di spietati gladiatori, non aspettano altro che risorgere e rimettersi a lavoro di lama e chiodi per crocifissione. Assistito dagli effetti speciali di uno Stivaletti particolarmente in forma, “Morituris” mescola slasher con rape/revenge agganciandosi pretestuosamente al fatto di cronaca del “massacro del Circeo” per poi imboccare una via paranormale, abbastanza originale a suo modo. Quello che maggiormente funziona nella pellicola in questione è sicuramente l’alone di violenza perenne, anche quando questa viene soltanto suggerita, e mancanza di speranza che non abbandona mai lo spettatore fin dai primi minuti di visione. Merito anche della location boschiva di grande impatto e merito del buon lavoro da parte del cast, in cui spiccano le due coraggiose interpreti femminili. Robusta la mano di Picchio che gestisce l’intera vicenda con buon senso del ritmo e dimostra di sapere spingere (o allentare lievemente) il pedale delle atrocità. In particolare, una scena di stupro , resta impressa nella mente dello spettatore, più della violentissima mattanza finale. Nonostante i problemi produttivi che il film ha avuto, c’è davvero da fare un applauso a scena aperta per il coraggio e la forza di volontà degli autori per aver portato a termine l’intera operazione e dato alla luce questo figlio “cattivo” del cinema horror italico. Ci saremmo persi davvero qualcosa, se così non fosse stato. Un’ultima curiosità, pare che nel 2007, quando il film è entrato in cantiere dovesse trattarsi del primo lungometraggio realizzato con tecnologia RED nel nostro paese. Solo alcuni (ahimè, tristemente consueti) problemi produttivi non hanno permesso a Picchio & Co di stabilire questo record.
CAST & CREW
- Regia: Raffaele Picchio
- Con: Valentina D’Andrea, Desiree Giorgetti, Andrea De Bruyn, Giuseppe Nitti, Simone Ripanti, Francesco Malcom Trulli
- Sceneggiatura: Gianluigi Perrone
- Produzione: Fingerchop Movie Production
- Anno: 2011
- Durata: 83’