La vicenda giudiziaria di Ambrogio Crespi raccontata da Luca Telese.
“Stato di Grazia” è un docufilm diretto da Luca Telese che racconta con intensità e sensibilità la tormentata vicenda giudiziaria di Ambrogio Crespi, regista antimafia accusato e condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, per poi ricevere la grazia dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il film esplora non solo il percorso giudiziario, ma anche il dramma umano e familiare di un uomo che ha lottato contro un sistema apparentemente inespugnabile.
Presentato al Venice Production Bridge nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia, ha ricevuto un’accoglienza calorosa sucitando riflessioni sul sistema giudiziario italiano. Il docufilm alterna testimonianze reali a ricostruzioni dettagliate, che danno vita ai momenti più significativi della storia. La partecipazione straordinaria di Lorenzo Flaherty, che interpreta il pubblico ministero protagonista in alcune delle scene più cariche di tensione, aggiunge un’ulteriore dimensione al racconto. Il suo ruolo incarna il peso della giustizia e le difficoltà legate alle scelte che segnano la vita delle persone.
Ad interpretare il grande accusatore di Crespi, Eugenio Costantino, è l’attore Mauro Cerminara, che dà vita a un personaggio complesso, segnato dalla determinazione e dalla forza di un accusa che ha avuto un impatto profondo sull’intera vicenda. La sua interpretazione contribuisce a rendere ancora più incisiva la tensione tra giustizia e verità che attraversa l’intero film.
Luca Telese riesce a costruire un racconto che bilancia in modo impeccabile il rigore giornalistico con una narrazione cinematografica avvincente. Lo spettatore viene trascinato in un viaggio emotivo che solleva domande importanti sul sistema della giustizia italiana e sull’impatto delle sue decisioni sulle vite delle persone coinvolte.
“Stato di Grazia” andrà in onda su La7 il 27 Dicembre in seconda serata, un appuntamento imperdibile per chi desidera riflettere su una vicenda umana e giudiziaria che ha lasciato un segno profondo nel dibattito pubblico italiano. Un’opera che mette in luce la forza della resilienza e il valore della verità.
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