The Puzzle è il terzo lavoro di Davide Melini, sicuramente uno dei nomi più interessanti del sottobosco cinematografico di genere. Realizzato nel 2008 daè stato scritto, diretto e prodotto dallo stesso Devide Melini in collaborazione con Ezekiel Montes per la 73140323 PRODUCCIONES CINEMATOGRÁFICAS. Una donna (Cachito Noguera) vive ossessionata dal figlio (Alessandro Fornari), che non vive con lei in casa, e che le telefona per chiederle nuovamente soldi. Questa volta, la donna decide però di mostrare, con fermezza il suo disappunto. Ogni sera, la donna si dedica alla sua passione, i puzzle. Ne ha appena cominciato uno, i cui tasselli sono di colori molto scuri, simili all’atmosfera della sua casa, d’un tratto viene distolta dalla furia dei tuoni, rei di aver fatto saltare il generatore di corrente. Da questo momento, qualcuno o qualcosa, condividerà con lei quegli attimi esagitati.
Preceduto da tre mesi di pre-produzione, recitato in quattro lingue inglese, spagnolo, italiano e francese e girato in una sola notte a Málaga con un budget di soli 300 euro, nell’ abitazione del regista. The puzzle è un thriller psicologico, nel quale coesistono molti elementi. L o spunto da cui prende vita The Puzzle non è nuovo , ma è una storia semplice ed originale, girata con grande professionalità. I dialoghi molto esigui e limitati all essenzioale sono la vera arma vincente del film. Molta la cura per la fotografia e l’angolazione delle riprese, regia attenta, montaggio veloce e convulso, discreta resa nel tentativo di permeare la storia con un velo di tensione e mistero, sfruttamento delle “regole” tipiche di genere senza per questo scadere nella stanca ripetizione di tematiche già viste, svolgimento rapido e senza fronzoliil tutto condito da una buona interpretazione attoriale , e un’attenzione esclusiva alla suspense, presente fin da subito, già dal tono di voce della protagonista (Cachito Noguera) funzionale all’insieme.Possiamo dire che qualche minuto in più non avrebbe guastato,davvero troppo breve per essere gustata a pieno, e che non convincono del tutto le musiche della band Visioni Gotiche, forse non sufficientemente penetranti. inoltre si sarebbe potuta sfruttare un po’ di più la figura spettrale del figlio . Il corto è comunque piacevole e avvincente e merita i riconoscimenti ottenuti finora
SINOSSI
Una donna riceve una telefonata poco gradita dal figlio, ma riesce a scaricarlo in modo esplicito e brutale. Per rilassarsi, decide, poi, di prepararsi una tisana e completare il puzzle che giace incompiuto sul suo tavolo. Ma quello che doveva essere un semplice passatempo da tavolo si trasformerà ben presto in un inquietante gioco con il destino.