E’ difficile oggi fare del Teatro Civile senza scivolare nella facile retorica, nel buonismo, nella (diciamolo) noia e sperare che il solo “argomento scottante” possa bastare ad ottenere l’approvazione della platea e della critica.
Ma c’è chi come Melania Fiore ha deciso di portare in scena un Teatro Civile di qualità, fresco, appassionante privo di retorica ma al tempo stesso portatore di un messaggio di speranza.Dopo “Protect & Survive. Vivere e amare sotto la minaccia nucleare” (portato in scena con il Vostro affezionatissimo) e “L’Amore in Guerra” è la volta di “Tutto il mio amore”, che andrà in scena dal 14 al 18 marzo al Teatro Stanze Segrete di Roma e che ha già ricevuto importanti riconoscimenti e premi teatrali.
Uno spettacolo dedicato alla Calabria e alla piaga della ‘ndrangheta che sta distruggendo quel territorio incantato. La storia di una ragazza, della sua storia d’amore che improvvisamente si scontra con un potere più forte. La storia di una coscienza che si ribella contro questo stato di fatto che ormai sembra invincible.
Un monologo che diventa un dialogo, un atto di accusa, un invito ad “alzarsi in piedi” per cercare, insieme, di sconfiggere questo male invisibile, il Nulla.