Grande successo al Cine Teatro Spirito Santodi Tolentino per il debutto di “Lei…Lui…Loro…” commedia teatrale scritta da Fabrizio Romagnoli per la prima volta in scena nelle marche, paese d’origine dello stesso autore. A presentarla sono stati due giovani attori marchigiani, Iacopo Cicconofri e Rebecca Liberati, che hanno coordinato sia l’allestimento che la regia dello spettacolo. “Cercavamo un testo comico da poter inscenare in occasione dell’inaugurazione del Cine Teatro Spirito Santo di Tolentino” (in occasione della quale debutterà lo spettacolo) “quando abbiamo letto il copione di Fabrizio, ne siamo rimasti colpiti sia io che Rebecca, soprattutto per il tipo di linguaggio spigliato e moderno ispirato alla commedia americana che è esattamente quello che cercavamo. Se pur si presenta con un tema e uno sfondo abbastanza serio e drammatico il testo è scritto in modo leggero e con una viva e presente vena comica e noi abbiamo molto giocato su questo.” Gli attori/registi Iacopo e Rebecca, per la prima volta in scena insieme, dopo la prima rappresentazione a Tolentino hanno già in programma diverse repliche nei teatri del maceratese e non. Questa prima sarà un debutto di lancio per le date successive.
Sinossi dello spettacolo:
Chi è la vittima? Chi è il carnefice? In un claustrofobico appartamento, ogni giorno, “il gioco delle parti” prende il sopravvento e gli eventi sfuggono di mano ai protagonisti. Un passato che non riesce a guarire nel presente e che come un vortice ingoia tutto ciò che gli ruota attorno. La spietata lucidità dettata dalla depressione cronica di Gio’ condurrà la devota e innamorata Doni a perdere il suo incondizionato ruolo di redentrice. L’immaginario si impossessa del mondo reale. L’immaginario diventa l’unica realtà verso cui protendere per poi lasciarsi cadere nel baratro della fine. Lei e Lui, Doni e Gio’. Ma chi sono questi “Loro”? Può l’essere umano spingersi tanto in là pur di non affrontare il mondo reale? Lei, Lui e Loro appartengono allo stesso mondo. Il mondo da cui non c’è ritorno. Il malessere che sfocia nella patologia può essere un destino, anche se a volte siamo noi a dettarne le regole senza accorgercene.
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