Arianna Valentini intervista in esclusiva per iMOVIEZ Magazine il cantante Carlo Famularo.
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Il 31 marzo si svolgerà a Napoli un nuovo concerto che ti vedrà protagonista. Hai organizzato tu l’evento e cosa rappresenta per te questo ritorno con un “gruppo storico” dell’età dell’adolescenza?
L’evento del 31 marzo e’ stato organizzato da me e da un mio caro amico, il tenore internazionale Giuseppe Gambi. Il nostro scopo è rappresentare Napoli (Napolinmusica) nelle sue molteplici tendenze musicali, dalla lirica alla musica classica napoletana passando per la musica nera e blues pop leggera. Napoli sembra essere la città nel mondo dove tantissime esperienze musicali sono nate e continuano a creare tendenza per il panorama musicale internazionale. La scelta di invitare due carissimi cugini Giorgio e Manlio Nardi a suonare con me nasce dal desiderio di riunire il nostro gruppo storico che negli anni settanta diede inizio alla nostra grande avventura nel mondo della musica.
In questo periodo ti stai cimentando poi in una nuova impresa. E’ vero che c’è in cantiere il progetto di un nuovo singolo?
Si, è vero. Da poco ho terminato la registrazione di un demo con Luca Rustici, noto produttore musicale italiano. Il titolo del brano è “Il Gioco della Casualità”, scritto insieme a Luca Rustici (Musica) e Roberta Nardi (testo). L’uscita su tutte le piattaforme digitali è prevista intorno al mese di ottobre 2017.
Luca Rustici, un grande nome, ha quindi coadiuvato la realizzazione di un provino per la tua canzone in uscita il prossimo autunno-inverno. Ci puoi svelare qualcosa di più su di lui e sul tuo nuovo singolo?
Luca Rustici è dal 2014 il mio produttore artistico; ha collaborato con Renato Zero, Loredana Bertè, Mengoni e tanti altri artisti. Il suo ultimo successo è stato il brano incluso nell’ultimo disco di Mina e Celentano “Sono le Tre”(Album Le Migliori). In riferimento al mio nuovo singolo “Il Gioco della Casualità” ha collaborato all’arrangiamento ed alla composizione della musica, oltre all’adattamento di parte del testo (il testo originale è di Roberta Nardi).
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Carlo Famularo | Facebook
