Nuove accuse arrivano al fondatore della Miramax, questa volta ad accusare Harwey Weinstein è il regista Michael Caton-Jones.
[hana-code-insert name=’BANNER 1′ /]
Di giorno in giorno la situazione della famiglia Weinstein sembra aggravarsi sempre di più, alle tante accuse ricevute delle attrici vittime dei comportamenti del produttore, si aggiunge ora quella di Michael Caton-Jones. Caton-Jones è il regista che nel 1998 lavorava al film B. Monkey – Una donna da salvare. In una recente dichiarazione, ha raccontato che Harvey Weinstein voleva obbligarlo a cambiare l’attrice protagonista perché non la considerava “scopabile“. Caton-Jones infatti, per il ruolo in questione aveva scelto Sophie Okonedo, ma Weinstein non era d’accordo. Afferma il regista:
“L’accordo era che la protagonista dovesse essere una sconosciuta. Provinammo un centinaio di ragazze e alla fine decisi che Sophie sarebbe stata perfetta per la parte”.
“Continuava a dirmi ‘Pensi che sia scopabile?’, per lui era sempre quello il centro della situazione. Gli ho risposto “Harvey, è la migliore attrice per la parte”, e così abbiamo iniziato a discuterne. Ma è stato solo quando gli ho detto “Non rovinare il casting di questo film perché vuoi andarci a letto” che è impazzito.
Sempre in merito alle dichiarazioni sul film B. Monkey, Caton-Jones sostiene che Weinstein aveva dichiarato a Variety che se ne era andato dal set del film, costringendolo in modo implicito ad abbandonare il progetto. Il regista afferma e di non essere riuscito a far pubblicare la sua versione della storia, perché i responsabili del magazine hanno risposto semplicemente ridendo. Successivamente a questi avvenimenti, il fim venne ripreso ed il produttore sostituì Caton-Jones con Michael Radford e la Okonedo con Asia Argento.
“Fui l’unico stupido che si alzò e lo mandò al diavolo. Lo mandai affanculo ed ottenni il sostegno di tanta gente per averlo fatto. Ma non feci il film, perciò vinse lui”. Molta gente ha dichiarato pubblicamente di non sapere nulla delle molestie: “Chi non lo sapeva, non voleva saperlo. E’ come la Germania durante la Seconda Guerra Mondiale: mai vista così tanta gente ignara. Bastava passare cinque minuti con Harvey per capire la sua natura. Non era uno che tentava di nasconderla”.
[hana-code-insert name=’BANNER 2′ /]
LEGGI LE NEWS SUL CINEMA