Federico Fellini come fonte di ispirazione: così, senza copione, è nato il film “Il talento”, regia di Salvatore Sclafani.
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Nessun copione per il lungometraggio “il Talento” proprio come voleva Federico Fellini, che non amava vincolarsi a qualcosa di precostituito, ma preferiva costruire in itinere, coinvolgendo anche gli attori e raccogliendo i loro suggerimenti. Salvatore Sclafani e Domenico Cangialosi, entrambi sceneggiatori del film, hanno voluto ispirarsi al grande regista e creare la storia, i dialoghi, l’intreccio delle situazioni, durante la lavorazione. Mettersi alla prova ispirandosi a un grande del cinema, è stata una scommessa nella quale hanno impiegato impegno e passione. Con l’aggiunta della propria personalità e di un tema di attualità che si muove tra il cinismo della società odierna, e la superficialità tesa all’essere a all’apparire. Quale prezzo si è disposti a pagare per il successo? Come fronteggiare i propri demoni interiori, per ottenerlo, quando Genio e fama possono essere un’arma a doppio taglio in grado di corrompere anche i cuori più puri? “Il talento”, grazie ai virtuosismi narrativi da Sclafani e Cangialosi, ha risposto abilmente a queste domande, bypassando la classica sceneggiatura che avrebbe tolto respiro e alchimie al loro film. “Quello che abbiamo fatto e’ stato fare delle prove, gli attori improvvisavano davanti a me, senza freni, ed io ne indirizzavo la recitazione” spiega Salvatore Sclafani che è anche regista e direttore della fotografia de “Il Talento”. Dopo aver finalmente “fissato” le battute ed i movimenti, mandavo al trucco gli attori, mentre io ed i miei tecnici illuminavamo la scena e preparavamo la cinepresa. Una volta che gli attori tornavano sul set, le scene venivano girate come se le battute fossero sempre state parte di un copione. Il processo e’ stato molto interessante anche per gli attori, molti dei quali, elettrizzati dalla possibilità di partecipare, hanno deciso di non esigere alcun cachet per non intaccare il budget già ridotto.
“Il Talento racconta le vicissitudini di Fabrizio Taormina, un giovane scrittore siciliano, ”racconta Domenico Cangialosi che lo interpreta e che nel film troviamo anche nelle vesti di costumista insieme a Francesca Palma.” Una volta trasferitosi a Roma, Taormina diventa l’apprendista di Eugenio Vassallo, un famoso scrittore Argentino, che in realtà fa del giovane talentuoso, il suo Ghost Writer. Il talento, regia di Salvatore Sclafani, con Domenico Cangialosi, Ignacio Paurici, Lorenzo Adorni, Claudia Perna, Sebastian Gimelli Morosini, Marilu’ Pipitone con la partecipazione di Andrea Carpinteri, prodotto da First Child di Paola Piccioli e Salvatore Sclafani. Un lungomeraggio la cui distribuzione, intralciata dal ciclone Covid 19, sta già costruendo innovativi percorsi.
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