on il corto di 11 minuti e mezzo di Andrea Malkavian Preludio veniamo in contatto con un argomento molto ricorrente nel panorama horror: la possessione demoniaca. In questa opera infatti seguiamo la travagliata storia di un uomo che vede la sua famiglia sgretolarsi un pezzo alla volta per colpa di un demone che, passando di corpo in corpo, pare proprio avercela a morte con il protagonista e con i suoi cari per qualche motivo che non è dato sapere. Una regia convincente, capace di destreggiarsi tra flashback passati e riprese presenti, tra chiaro e scuro, tutto in modo molto professionale. Anche gli attori si comportano bene. Tecnicamente parlando poi il tutto è stato confezionato bene, con un demone realizzato con una tecnica di sovrapposizione digitale del viso curata quasi (quasi) quanto un make up. D’atmosfera anche le musiche. Il prodotto di Malkavian quindi a conti fatti si fa guardare piacevolmente e ben si inserisce nel festival come buon portavoce del genere “demoniaco”. Le uniche debolezze imputabili al prodotto potrebbero essere quelle di non riuscire a decidersi se essere un film destinato a far balzare lo spettatore sulla sedia, o uno di quelli che invece dovrebbe interessarlo (o schifarlo, a seconda) per lo splatter. Il corto prova a fare entrambe le cose, ma un paio di dita mozzate non possono avere certo il merito di impressionare più di tanto lo spettatore medio, e nemmeno sotto il fattore “paura” ci si impressiona molto, superato il confronto iniziale con il demone. Né carne né pesce insomma, ma un sufficiente mix.
SINOSSI:
Vic è un uomo disperato, dopo esser stato costretto ad assassinare la figlia non trova altre soluzioni che uccidere anche la moglie, per liberare anch’essa dai demoni
[banner network=”adsense” size=”468X60″ type=”default”]
[banner size=”300X250″]