Workshop intensivo di recitazione con Fabrizio Romagnoli 21 e 22 marzo 2020 c/o Teatro Tognazzi, via Filippo Turati snc – Velletri (RM)
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Fabrizio Romagnoli nasce a Tolentino (MC). È attore, autore, regista teatrale, insegnante di recitazione, interpretazione canora e scrittura drammaturgica. La sua carriera artistica lo vede protagonista di fiction, cinema e pubblicità oltreché presente sui palcoscenici della scena nazionale e internazionale.
Fabrizio Romagnoli debutta come attore ne La piccola bottega degli orrori prodotto dalla Compagnia Della Rancia per poi essere riconfermato dagli stessi produttori anche nei cast di A Chorus Line, Cabaret, Arlecchino servitore di due padroni, Dolci vizi al foro (la versione italiana di A Funny Thing Happened on The Way to the Forum), West Side Story e Grease. In quegli anni si allontana dalla Compagnia Della Rancia solo per lo spettacolo Ti Jean e i suoi fratelli (regia di Sylvano Bussotti) che vantava nel cast la presenza di Remo Girone. È stato anche protagonista in Germania di importanti musical quali Buddy Holly-Das Musical e Cats. Fra i diversi progetti cinematografici cui ha preso parte, lo possiamo ricordare nei cast de Il Generale Dalla Chiesa di Giorgio Capitani, nei tre film del regista Antonello Belluco, Giorgione da Castel Franco-Sulle tracce del genio, Il segreto di Italia e On my shoulder, Ma tu di che segno 6? di Neri Parenti e Non mi odiare di Marco Cercaci. Sono tantissime anche le serie televisive in cui ha recitato e fra le quali è doveroso ricordare Agrodolce, Distretto di polizia 10, Tutti per Bruno, Un medico in famiglia 10 e Un posto al sole. È stato, inoltre, protagonista di diversi spot pubblicitari fra i quali Marco Polo della Foxy, Zuppole della Balocco, Findomestic e Toyota Rav4.
La sua formazione così eclettica, insieme ad un’autentica necessità di narrare il presente, daranno voce ai suoi testi di drammaturgia contemporanea raccolti nei libri di atti unici Teatro contemporaneo e Teatro contemporaneo II e alla raccolta di monologhi dal titolo Monologhi – 30 monologhi per attori e attrici. Dal 2014 collabora con Serena Pasqualini alla realizzazione del festival TeatrOpera.
Per avere informazioni dettagliate e sempre aggiornate sul suo curriculum vitae è possibile visitare il suo sito ufficiale www.fabrizioromagnoli.it
Premessa
Il teatro non ha categorie, ma si occupa della vita. Il teatro è vita. A un’idea si devono dare carne e sangue e verità emotiva. La vita, però, nel teatro è più concentrata. La compressione consiste nel rimuovere tutto quello che non è strettamente necessario e nell’intensificare ciò che rimane. Ma come? Essendo naturale! Che non significa né colloquiale, né ordinario. Cosa ci vuole, quindi, per portare l’ordinario verso l’unico? Perché le intenzioni di un attore siano perfettamente chiare, con prontezza intellettuale, sentire autentico e un corpo equilibrato e bilanciato, i tre elementi- pensiero, emozione, corpo- devono essere in perfetta armonia. Solo allora egli può soddisfare la richiesta di essere più intenso all’interno di uno spazio temporale più breve di quando è a casa propria. La sensibilità per un attore consiste nell’essere in costante contatto con tutto il proprio corpo.
La parola, sia per l’attore che per l’autore, è una piccola parte visibile di una gigantesca costruzione invisibile. Non bisogna cominciare né con le parole, né con le idee (intese come pregiudizio), ma con il corpo. Un attore che fa un gesto mosso da un bisogno profondo, crea per se stesso e per chi lo guarda. La recitazione, quindi, comincia con un piccolissimo movimento interiore, così sottile da essere quasi invisibile. Un gesto è affermazione, espressione, comunicazione e condivisione di un’esperienza. Per renderlo tale, bisogna scoprire la qualità del proprio essere in scena, la consapevolezza dell’evento teatrale, acquistando una coscienza del rapporto tra gesto-sguardo-parola. Elementi che appartengono al “io-qui-ora”. Elementi propri del “fatto” teatrale. Ogni testo è un gioco di tempi, di pause e di azioni, e la parola arriva come ultimo passaggio del percorso in atto: azione definitoria di rapporti. La sfida è la ricerca continua di strategie comunicative diverse dalla parola, che portino però all’esecuzione della scena, alla pronuncia delle battute, alla restituzione in termini pratici e concreti della scrittura teatrale.
Contenuti
Il workshop si propone di introdurre i partecipanti alla consapevolezza delle dinamiche proprie del fare teatro. L’essere veri e naturali con una recitazione unica che permetta all’attore di affrontare il palcoscenico teatrale o il set, sia esso televisivo o cinematografico, è spesso il problema di molti professionisti o futuri professionisti nel corso della propria carriera. Spesso l’attore viene tacciato di essere teatrale, enfatico e finto invece di naturale, vero e credibile e tutto ciò, può spingere l’individuo verso un’inevitabile crisi creativa che si auto alimenta vorticosamente ogni volta che ci si trova a recitare. L’essere aderente e verosimile alle regole imposte da un personaggio nel rispetto di se stessi rende l’attore unico e vero nella propria interpretazione. La vita di un personaggio entra nella vita dell’attore e viceversa. Trovare l’essenziale equilibrio nell’interpretazione, nel rispetto delle richieste registiche, rende l’attore unico e sicuro della propria arte. Quello dell’attore è un mestiere che oltre al talento richiede ed esige una grande dedizione allo studio.
Il percorso che i partecipanti al workshop si troveranno a dover affrontare permetterà loro di acquisire una coscienza pratica e teorica della materia in questione attraverso un approccio assolutamente comprensibile a tutti, fisicamente non eccessivo, emotivamente non violento, ma di indubbio sforzo psicofisico. Logicamente facendo riferimento ai conclamati e sperimentati metodi classici di studio della recitazione dei maestri del novecento: Stanislavkij e Strasberg.
Il workshop si sviluppa in otto ore al giorno per due giorni consecutivi. Orario per entrambi i giorni: 10:00/18:00
Gli allievi dovranno presentarsi al corso con la perfetta memoria di uno o più monologhi e, qualora non ne avessero nel proprio repertorio, al momento dell’iscrizione verrà consegnato un pacchetto di monologhi fra cui scegliere.
Programma
Uso corretto dell’apparato fonatorio:
- Respirazione;
uso del diaframma e sostegno del respiro;
i canali del suono e i risuonatori.
Controllo ed uso espressivo della voce:
- tono e altezza tonale;
estensione vocale;
variazioni del volume;
variazioni del ritmo;
lavoro sulla voce (modulazione, espressività, emotività);
uso delle pause.
Movimento scenico:
- riscaldamento base;
lavoro sul corpo e studio del movimento;
studio dello spazio scenico;
studio dello spazio d’azione;
studio e rispetto dello spazio individuale dell’attore;
energia e controllo del corpo in scena.
Metodo di studio di un testo:
- Analisi e lo studio dell’attore sul personaggio;
Analisi e studio dell’attore su se stesso;
Studio del monologo.
Il workshop è a numero chiuso. Iscrizioni entro il 06 marzo 2020
Associazione Culturale “ALIAS”
Il presidente – Francesca Sangiorgi
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www.fabrizioromagnoli.it