Terrible Truth è un lavoro del 2009 dei registi napoletani Angelo e Giuseppe Capasso un corto dal ritmo incalzante, ben girato e con un ottima fotografia, un lavoro davvero molto curato, in tutte le sue sfaccettature.Eddie, Sara e Tony rapinano con successo sontuose ville, la loro è una squadra affiatata e compatta ma ad un tratto qualcosa di inaspettato rompe questo equilibrio, quando la maschera di Eddie finisce distrutta, dai morsi di un cane da guardia, proprio durante uno dei colpi. In quel momento sembra che le loro “vite perfette” inizino ad incrinarsi e a prendere delle strade prima inimmaginabili . Da questo momento l’equilibrio mentale di Eddie inizia un processo inarrestabile che lo porterà ad un fragoroso tracollo come se la perdita della maschera lo abbia spogliato dalla sua instabile facciata di falsa sicurezza e aggressività.
i Capasso firmano un perfetto dramma della gelosia: Eddie che in infanzia aveva involontariamente assistito ad un appassionato incontro carnale tra sua madre e suo padre, e questo suo trauma infantile si risveglia, stranamente, proprio in concomitanza con la perdita della sua maschera. Così , o ssessionato da un possibile tradimento da parte della sua Sara, l’uomo inizia a mischiare realtà e fantasia, perdendosi all’interno di miraggi in cui immagina modalità e possibilità di accoppiamenti meschini e lascivi.
Terrible Truth, nella sua vivacità, pone quelle domande che non sono mai fine a se stesse e che, per volere della sorte, hanno sempre un seguito e pongono sostanziali differenze nel percorso di un individuo dove gli sbagli sono sempre degli altri. E il miglioramento nell’uomo, di cui non è facile capirne il senso, prende una piega malsana non offrendo (dopo la consapevolezza di un gesto) nessuna via di uscita. L’affabulazione dell’inconscio, in un trattamento di contaminazione che con gli anni modula la nostra percezione (o semplicemente il nostro modo di vivere), non smuove nel profondo di un uomo quelle deformazioni che crescono come innesti marci, frutti di un trauma. Se la lucidità di un individuo fosse la silenziosa volontà di camminare nel proprio presente, in questo film perderebbe tutta la sua funzione e acquisirebbe un risentimento capace di tramutare dal passato al presente sino a diventare un’ alterazione illusoria.
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