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iMOVIEZ Magazine INTERVISTA IL GIOVANE SCRITTORE E SCENEGGIATORE GABRIELE SCARFONE

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Ha solo 26 anni e la sua prima sceneggiatura ha già ottenuto rappresentazione presso la nota Original Artists di Los Angeles, traguardo importante considerando quanto è difficile, se non impossibile, trovare un agente a Hollywood per giovani scrittori alle prime esperienze.  Questo primo lavoro, creato per un feature film, genere Dark action comedy nasce dalla collaborazione con l’amico americano e co-scrittore Spencer Mandel. Una partnership originale che si riflette anche nel film, dove i due protagonisti sono come i due autori: un italiano (Scarfone)  e un ebreo di Brooklyn (Mandel) che insieme cercano di fondere due culture completamente diverse che in realtà a New York e in particolare a Brooklyn sono molto simili e si rispettano moltissimo.  Scarfone dal 2009 al 2012 lavora per Tramp Srl, (una delle più grandi società di eventi e marketing a Roma, come promoter e co-scrittore delle loro campagne pubblicitarie. Sperimenta così un nuovo tipo di scrittura, quella legata al business, che poi ripeterà a Los Angeles, lavorando come scrittore per compagnie quali Tepozan Tequila.  Il 2011 è anche l’anno del cortometraggio “Il Palloncino” co-scritto insieme al giovane regista Riccardo Rabacchi che vince ben tre awards (Roma Creative Contest, Foggia Film Festival, Skepto International Film Festival). Sempre con l’amico Riccardo, co-produce un altro cortometraggio “Non dimenticar le mie parole” vincitore anch’esso di vari awards (tra cuiCortoLovere Festival Internazionale del Cortometraggio). ScarfoFoto 2ne arriva negli Stati Uniti nel 2012, anno in cui frequenta la New York University. Tornato a Roma, per concludere l’Università, scrive il romanzo “L’Inganno di Babilonia”, selezionato da Gruppo Albatros – Il Filo per la pubblicazione e ad ora disponibile su Amazon in lingua italiana. Genere fantasy/mitologia, il libro racconta la storia romanzata dal diavolo affrontando il tema dell’amore come sentimento potente e del male. Nel 2013, il periodo di Los Angeles, riceve un importante incarico dalla Ferrari, producendo e dirigendo il video che la Ferrari vuole per il rally annuale di 50 Ferrari da Los Angeles a Santa Barbara. Da non dimenticare la sua collaborazione con Film in Tuscany con l’ambizioso obiettivo di riportare in Italia un’industria che il nostro Paese ha tanto amato: il cinema. Per fare ciò, Scarfone realizza soggetti e sceneggiature da proporre al mercato europeo, americano ed asiatico, che prendono luogo in parte in Italia, al fine di far tornare produttori e capitali ad investire in una terra, l’Italia, dove una volta il cinema era di casa.

Come nasce questa tua passione per il mondo cinematografico?
Nasce dai bei film e dalle belle storie che ho visto, da quando ero piccolo. Sono cresciuto letteralmente tra Scorsese, Leone, Tarantino e Fellini. Sono sempre stato affascinato da quello che accadevo dietro lo schermo: dalla creazione della storia, idialoghi, la stesura della sceneggiatura, la pre-pro-post.

   

E poi Los Angeles. Come è nata questa scelta?
Mi sono trasferito qui per studiare alla UCLA. Mentre studiavo, collaboravo con amici filmmakers e partecipavo a cortometraggi, certe volte come co-scrittore e certe altre volte semplicemente come PA.Ho fatto qualche stage in case di produzione quali Constantin Film, Impact Pictures ( Resident Evil,Pompeii, La Caduta ecc.). Poi finalmente ebbi l’ispirazione per una storia, un film, e conobbi Spencer Mandel, l’attuale mio socio e co-scrittore. Insieme abbiamo scritto una sceneggiatura e vari soggetti,ed abbiamo appena trovato rappresentazione presso una nota agenzia di Los Angeles.

Cosa funziona e non funziona del cinema italiano oggi, secondo te?
Le sceneggiature. In Italia sono bravissimi nella fotografia, recitazione e molte volte nella regia, ma per quanto riguarda la sceneggiatura credo che quelle italiane siano un pò troppo poco “nevrotiche”, e conquesto voglio dire che molte volte le storie sono deboli, i personaggi non sono sviluppati bene, i dialoghi sono banali o scontati. E’ impressionante anche che non ci sono più bei film sui giovani in Italia. C’è però la Grande Bellezza, il noto documentario sulla vecchiaia romana. C’è anche da dire che in Italia manca veramente la figura del Produttore, colui che crede in una storiae prende il mano il progetto e lo realizza. In Italia, nel mio piccolo almeno, ho visto molti drammi ogniqualvolta si parlava di “fare”. Altrimenti continueremo a produrre e vendere solo Checco Zalone.

E cos’è che invece non funziona del cinema americano?
Screen Shot 2015-02-20 at 2.42.09 PMUltimamente che ci sono troppi film provenienti da fumetti o franchising. Birdman è una critica lampante a questa corrente degli Studios di Hollywood di assicurarsi un introito garantito, puntando ad investire su franchising già forti sul mercato: Batman, Spiderman, Wonder Woman, Captain America, ecc. cc ecc. Come diceva Marlon Brando, si chiama Movie-business, perché è un business. Si producono film per creare un profitto, non solamente per l’arte o per comunicare un messaggio. Questo porta talvolta a distribuire film poco veri o molto poco profondi. Ma devo dire che negli ultimi due anni, Hollywood ha prodotto bei film. La corrente indipendente sta diventando forte, basti pensare agli Oscars appena passati: Boyhood, The Grand Budapest Hotel, Birdman o Imitation game.

5 Film che porteresti sempre con te?
Non saprei. Ne direi 5 ma cambierei idea dopo 5 minuti. Così su due piedi: Mean Streets, Goodfellas,King of Comedy, Casino, Clockwork Orange e 8 e mezzo. Ne ho detti 6!

Anche  vivendo oltre oceano , senti il bisogno di informarti sul cinema indipendente italiano, sappiamo che leggi quotidianamente iMOVIEZ, perchè questa scelta?
ìMOVIEZ è uno dei migliori portali per rimanere in contatto con quella parte di cinema ed intrattenimento non promosso su larga scala e di sicura qualità,  rappresenta per la comunità giovane italiana anche residente all’ estero un punto di riferimento per informarsi di arte, musica e cinema indipendente, inoltre  è  un ottimo sito d’informazione per quanto riguarda offerte di lavoro e casting nel mondo del cinema. Tutti noi che lavoriamo in questo settore sappiamo quanto sia difficile talvolta trovare spazio o trovare la giusta offerta.

Da qualche giorno abbiamo lanciato una sezione dedicata ai casting internazionali, cosiglieresti ai tuoi collegi americani il nostro sito?
Consiglio decisamente a tutti di iniziare ad esserne lettori.

 
 

Ciao Gabriele, grazie per l’ intervista,  e speriamo di ospitare presto notizie dei tuoi prossimi lavori
Grazie a voi un saluto alla redazione a tutti i lettori di iMOVIEZ  Magazine.

 

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