Una sordomuta Beatrice Gattai e un cieco Andrea Puglisi si affrontano su un ring nella metropoli romana per disputare un incontro di boxe senza esclusione di colpi, posta in palio l’ambitissimo “Best Boxer Disability”. Gli allenatori caricano i loro pugili, l’arbitro infuoca gli animi della folla, le scommesse impazzano, la valletta sculetta e sorride e i due disabili si abbracciano e si sfilano i guantoni. Vincitore nella sezione Videomaking al Rainbow Advertising Art con il suo prodotto, Enzo Bossio è un regista romano classe ‘76, da sempre appassionato di cinema, con tre cortometraggi alle spalle, realizzati anche con l’aiuto della moglie. Bossio sferra pugni con quest’opera sociale che tratta il tema sempre attuale delle diversità: da una parte una mano forte di un guantone da boxe e dall’altra una delicata carezza di un’innamorata. E in quella prima parte sul ring fatto di transenne, dove i due contendenti si sfidano e la folla allo stesso tempo li incita e li isola, si legge quella metafora (o realtà?) di una società cieca e sorda che ghettizza; poi, il ring si capovolge e il vero handicap si presenta in tutta la sua cruda realtà, fuori da quelle transenne.
La sceneggiatura semplice si accosta ad una regia non invasiva,la fotografia morbida alla musica giusta e in ultimo, ma non per ultima, la prova toccante di Andrea Puglisi, giovane fuoriclasse catanese di teatro, cinema e televisione, riconosciuto in mezza Europa, spalleggiato da Beatrice Gattai, anche lei, giovane in crescita tra cinema e teatro. Senza troppi se e troppi ma, in un crescendo di pensieri e riflessioni, le emozioni belle o brutte che siano arrivano dritte allo spettatore. “Quale è secondo te l’handicap più grande?” è la frase che chiude il corto, e apre la successiva riflessione che ci spetta.
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